Allora grandi novità, ieri ho partecipato con molto interesse ad un convegno svoltosi qui ,nella mia Vicenza ,in fiera con tema:
Verso un piano nazionale sulle malattie rare!
Ho sentito parlare relatori molto importanti nella genetica e nella ricerca, e
subito ho preso contatti per promuovere il mio progetto di ASSOCIAZIONE DI GENITORI RTS, ho fatto anche un piccolo intervento per portare la mia esperienza di mamma di un bimbo speciale e raro, devo dire che l'emozione è stata grande perchè non avevo mai raccontato la nostra storia a tante persone messe assieme, questo è quello che ho detto:
Io sono Cristina la mamma di Diego 6 anni e mezzo affetto dalla sindrome di Rubinstein-Taybi.
Questa sindrome è molto rara 1:125.000 nati è dovuta ad una malattia autosomica dominante determinata da microdelezioni del braccio corto del cromosoma 16.
Questo comporta ritardo mentale e psicomotorio, bassa statura, malformazioni scheletriche. I pollici e gli alluci allargati sono una caratteristica tipica della sindrome, si associano poi a problemi alle ossa, respiratori e di alimentazione nei primi anni di vita, problematiche anche agli occhi e ai denti con sovraffolamento dovuto al palato molto stretto, difetti cardiaci, renali, stitichezza, testicoli ritenuti problemi alla pelle, tendenza più marcata ai tumori......etc
Come si può capire è una sindrome molto complessa ed essendo così rara è difficile trovare persone tra medici, specialisti e terapisti che abbiano già avuto a che fare con altri bimbi con questa sindrome.
Quando abbiamo letto la diagnosi ci siamo spaventati un bel po'..specialmente per quel parolone: “ritardo mentale” per non parlare di tutto il resto...
Noi l'abbiamo scoperto dopo qualche mese dalla nascita che è stata del tutto nella norma.
Il nostro pediatra il dott. Tapparello che è un medico decisamente scrupoloso e attento , alla visita del primo mese si era già accorto che Diego aveva qualcosa non però facilmente identificabile. Infatti Diego era cresciuto pochissimo in peso ed altezza ed era ipotonico. Ci aveva perciò invitato a farlo visitare da uno specialista che ci avrebbe aiutato a fare delle indagini più approfondite. Il sospetto era di una malattia metabolica. Purtroppo da quel medico non ci siamo mai arrivati perchè qualche giorno prima dell'appuntamento abbiamo ricoverato il piccolissimo Diego d'urgenza...la cartella clinica diceva: anoressico, ipotonico , disidratato,poco reattivo...e un sacco di altre cose orribili.
Lo spavento fu enorme..non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo ...il mondo crollava attorno a noi!
Fortunatamente dopo 1 settimana di idratazione con flebo, antibiotici terapia ed una serie di numerosi esami Diego si stava lentamente riprendendo.
Dopo due settimane tornammo a casa con la certezza che lui adesso stesse bene, ma con il punto di domanda sul perchè fosse accaduto un episodio simile!
Dopo qualche settimana ricevemmo la telefonata dalla Pediatria dell’ospedale di Vicenza che ci informò del sospetto diagnostico di sdr di Rubinstein Taybi.
Andammo dal professor Tenconi, genetista dell’Università di Padova, che ci confermò la diagnosi e ci diede informazioni utili per la nostra nuova vita!
Io guardando Diego l'ho sempre visto come un bimbo speciale di cui andare fiera sempre e comunque.
Diego è sempre stato seguito fin dagli otto mesi dalla Nostra Famiglia,centro di riabilitazione a Vicenza prima con la fisioterapia poi psicomotricità e terapia occupazionale per quanto riguarda la logopedia importantissima nel caso di diego, non trovandoci completamente d'accordo con la comunicazione aumentativa (CAA) che mi avevano proposto per 1 anno, ci siamo rivolti ad un centro di foniatria e logopedia di Padova per avere un altro parere.
Diego ha iniziato a fare esercizi diversi e da subito ha fatto grandi progressi nel linguaggio e nella sua capacità di comunicare.
Devo dire che siamo stati molto fortunati perchè abbiamo sempre trovato chi ci ha fornito indicazioni e consigli validi: dal pediatra dott. Tapparello, ai servizi sociali per quel che riguarda la certificazione di handicap, permessi ed agevolazioni a questa legate, alle insegnanti della scuola dell’infanzia che abbiamo avuto in questi 3 anni. Probabilmente la mia personale reazione positiva ad un evento così traumatico ci ha aiutato ad andare avanti al meglio nel percorso ad ostacoli che abbiamo avuto e sicuramente avremo per tutta la vita!
Questo però succede raramente perchè, da quando abbiamo fondato un gruppo sul social network face book, mi hanno contattato diverse mamme con problematiche molto diverse dalle nostre…..La mia sensazione è che nella maggior parte dei casi le famiglie di persone affette da sindromi rare siano lasciate a se stesse poiché non esiste un percorso predefinito per queste malattie rare e ci si può sentire “soli”. Io nel mio piccolo cerco di aiutare tutte queste famiglie ad avere informazioni pertinenti da professionisti che si occupano in particolare di questa sindrome rara, e cerco di infondere ottimismo che come dice una famosa pubblicità è il sale della vita. A parte gli scherzi il mio Diego è un bambino felice che, per quanto sia in ritardo , fa un sacco di cose e a volte meglio dei bimbi “ normali”.
Ama nuotare e ora sta imparando a nuotare senza braccioli, ha uno spiccato senso del ritmo e della musicalità. E’ incredibile vederlo come tiene il tempo con la testina e con il piede quando balla, è molto socievole ed è amato dai suoi compagni di scuola dalle maestre e da chiunque incontri..per tutti lui ha un bacio e un sorriso.
Sta migliorando tantissimo nella sua capacità di attenzione, infatti riesce a stare seduto a tavolino per gli esercizi di comprensione e didattica e logopedia senza farsi distrarre dai giochi che ha intorno. Cosa impossibile fino a poco tempo fa.
In un anno di logopedia a Padova ha imparato a dire un sacco di parole nuove e comunque tenta sempre di ripetere anche quelle più difficili. La sua voglia di parlare e di comunicare lo sta aiutando ad andare avanti .
Penso sia molto importante per ogni bambino che i genitori per primi credano nelle sue potenzialità, per quanto limitate esse siano e lo spronino sempre a fare del proprio meglio. L’obiettivo è infatti cercare di renderlo il più autonomo possibile!
Proprio per questo motivo mi sto attivando assieme ad altri genitori per creare un' associazione che dia supporto psicologico, indirizzi le famiglie presso i centri migliori per la diagnosi e le cure necessarie, e magari con il tempo anche un appoggio pratico con progetti specifici e mirati di logopedia, musico terapia, ippoterapia, e quant'altro necessiti ai nostri figli per proseguire al meglio verso la agoniata autonomia!
Con questo ho concluso e vi ringrazio per avermi invitato a portare la mia esperienza di mamma di un bambino con una malattia rara. Grazie
Avrei voluto non leggere, ma esporre tutto con più naturalezza e magari spiegare meglio le situazioni di altre famiglie meno fortunate di noi, ma non mi sono sentita in grado di fare una cosa così al momento, temevo di dimenticare qualcosa di importante da dire, però sono sicura che la prossima volta, sempre se ci sarà una prossima volta, sarò un pò più sicura di me stessa e farò di più per tutti noi.
E' stata una bella esperienza che mi ha un pò introdotto nel modo delle associazioni di volontariato per le malattie rare.
COMUNQUE E' UN PICCOLO PASSO AVANTI!
Il prof. Bruno dalla Piccola, genetista di fama internazionale, ha definito i genitori dei bambini di malattie rare come dei pionieri che vanno alla scoperta di nuove cure terapie e medicine per i loro figli, e io in qualche modo così mi sento in questo momento.